lunedì 16 gennaio 2017

Come i giapponesi. Ancora un annus horribilis


Come i soldati giapponesi. Vorrei essere come uno di quei soldati giapponesi riparati nella giungla, intrepidi, ostinati, irremovibili  Non ignari che la guerra, come diceva la propaganda americana attraverso megafoni, la guerra era finita, e finita da un pezzo. Ma non l'onore e i valori.  
Su questi, la battaglia è sempre cominciata. Gentiloni esce dall'ospedale e, voilà, eccoci serviti i decreti sulle unioni civili. Mancavano solo questi a perfezionare la legge sulle unioni civili. Attuativi dell'ultima spallata alla famiglia naturale. La resistenza è fiacca. Poche le voci contrarie. Segno che ormai le nuove disposizioni sono metabolizzate anche nel "nostro" esercito.

Forse in ossequio al politicamente corretto che ha obnubilato la mente dei "nostri". Festeggiano e avanzato i generali delle nozze gay e dell'educazione gender. Gioiscono sulla stampa. Su L'Unità la madre di tutte le battaglie omoparentali, la Cirinnà è scatenata e anticipa già le prossime battaglie: mercato della filiazione; adozione dei bambini arcobaleno e all'approvazione della legge Scalfarotto sull'omofobia.  
Gioisce anche la Fedeli, la neo-ministra con licenza elementare di uccidere le nuove leve di bambini da scolarizzare al gender. Insiste. Per avere una "buona" scuola bisogna inserire l'educazione di genere. Progetto di legge presentato già al Senato, quand'era – sic !- senatrice e chissà se proprio questo non le si valso lo scranno da ministra.
Troni gay, uguaglianza di tutti gli amori, bomboniere Wedding. E' partita la loro campagna di gennaio. Noi li aspetteremo nella giungla.



Antonello Cavallotto

      

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