Non c'è che dire. Decisamente un flop. Eppure vista la battaglia politica per arrivare alla legge e la gran cassa dei media liberal pareva che milioni di gay uomini e donne, fossero già sull'uscio dei comuni a scimmiottar messa e benedir fedi. E invece, e invece pare che solo 2800, duemilaottocento, scrive Repubblica, pare abbiano bussato alle porte pubbliche per benedire unioni con compiacenti testimoni e sgargianti ospiti rigorosamente progressisti e arcobaleno.
A parte il jobs act, di questo flop, di questa propaganda fatta ad arte legge, ore nessuno paga. Tranne noi, i soliti retrogradi medioevali e adoratori della legge familiare naturale: quella che crede ancora che la vera unione di fatto, sia fondata dall'unione di un uomo vero e di una donna vera, con la ciliegina, perché no, della discendenza.
Italica prole. Roba di altri tempi. ma vuoi mettere la prole messa al mondo da Kelly ? Madre non proprio naturale ma surrogata. E pentita.
Adesso la sua missione è mettere in guardia le altre donne surrogate. Lo riporta il Corriere. E' stata solo una questione di soldi. Lo psicoterapeuta mi continuava a dire che in fondo, il mio, è un lavoro e che non devo affezionarmi del risultato della mia produzione. Come nell'ultima gravidanza richiesta da una coppia madrilena. I committenti volevano un maschio ed una femmina. Lei invece mette alla luce due maschi, La coppia richiedente non li vuole più e se ne disinteressa. E lei Kelly ora non sa darsi pace per quella produzione fuori mercato. Non sa darsi pace e se ne affeziona. Ci ripensa e piange. Piange e denuncia. E ora ? Chi difenderà il diritto di una madre surrogata al ripensamento ?
Antonello Cavallotto
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