venerdì 21 settembre 2018

Caro "titolista", non manipolare gli articoli

TPINEWS pubblica un articolo informativo intitolato: "Cos’è il nuovo gruppo parlamentare “Famiglia e Vita”, che vuole combattere contro i diritti civili".

Sappiamo bene che uno dei problemi in relazione alla correttezza dell'informazione è quello della manipolazione del testo con il titolo. Spesso, sembra, questo avviene ad opera di una figura professionale specifica: il titolista.

Comprendiamo tutti che questa persona (o chicchessia a dare il titolo) ha un compito non facile: rendere in poche parole il senso di un testo più o meno lungo e articolato; cercare che sia anche accattivante... e forse anche rispondere alla linea editoriale, l'ideologia o gli interessi della testata che gli paga lo stipendio.

Il testo dell'articolo citato spiega in maniera abbastanza corretta che cosa è il gruppo parlamentare sul quale da notizia. E anche il sottotitolo è di carattere informativo: "La nuova formazione riunisce 150 parlamentari del centrodestra vicini al Family Day e vuole battersi contro la maternità surrogata, l'adozione per coppie omosessuali e 'l'educazione del gender nelle scuole' ".

Il titolo, invece, viene caricato come un fucile del Far West: il gruppo vuole combattere contro i diritti civili. Beccati questa. Addirittura con l'articolo determinativo plurale: i diritti civili; dunque tutti i diritti civili.  Il gruppo dovrebbe essere dissolto, subito. Il lettore minimamente attento, che però legga il testo intero, si accorge che si tratta, quanto meno, di una spudorata esagerazione.

La manipolazione attraverso il titolo è un problema serio, soprattutto tenendo presente che tante volte il lettore legge solo quello.

Caro titolista, non manipolare l'articolo, anzi, non manipolare l'opinione pubblica. Ti saremo tutti grati. O forse tutti tranne il tuo datore di lavoro. Sarà grata almeno la tua coscienza.




venerdì 15 dicembre 2017

Biotestamento. Chapeau a radicali e cattodem. Ma ce ne ricorderemo.

Oggi l'Italia si è svegliata più felice e più contenta. Ma sì più civile. Più thanatos ( parola greca che vuol dire: morte) più bios ( parola  che per pudore andrebbe proprio cancellata ).
Ok. Va bene. Il bio-thanatos- testamento è finalmente - come dicono i pensatori unici - legge. E Chapeau per Welby e Coscioni, e Bonino e Saviano e magari anche per qualche berretta cattodem in quel di Sant'Egidio.
Tutti commossi, esultano ringraziano per l'en(nesimo)dorsement di Francesco.
Ma fu vero endorsement visto che Avvenire e la Conferenza episcopale ne bocciano l'impianto? Non lo so. Ma è inutile piangerci addosso e adesso!     
Certo resta l'inutilità o impotenza di quei quattro milioni di no, portati in piazza da tante persone da tante famiglie e da tanti gruppi e movimenti della società civile e anche cattolici e anche ultrà (se è così che alcuni ci chiamano).
E adesso? Adesso non resta che aspettare la prossima legge (civile) all'interno del declino del pendolo etico in favore, e perché no, e già lo si dice, di una nuova legge ancora più moderna e in linea con i paesi civili, che si chiama legge per l'eutanasia.In fondo la possibilità di morire bene appena varata non dovrà dipendere dal fatto che si possa ora morire di fame o di sete e che lo si possa fare attraverso un fiduciario. la nuova legge sul bio-thanatos- testamento dovrà andare oltre. E vedremo allora a quali mostruosità mascherate da libertà il fine vita arriverà.  
Ma statene certi noi, che eravamo in piazza lo scorso anno, ce lo ricorderemo.



Antonello Cavallotto        

lunedì 14 agosto 2017

Riconoscere le notizie sul web: corso di sopravvivenza

Decima parte

L'estate dei media in crisi: il servizio sul "Fatto Quotidiano"

E' con la notizia dal titolo "Bufale e iperbole: l'estate bollente dei media in crisi" che Marco Maroni sul Fatto Quotidiano del 13 agosto 2017 (a pagina 17) affronta il legame tra la stagione più calda e le notizie fake. "Quando non è 'boom' è 'emergenza' o 'psicosi'. Il livello di enfatizzazione delle notizie e il confezionamento di bufale d'estate raggiungono il loro climax – si legge nell'articolo - Intendiamoci, ogni giornale cerca di dare risalto alle notizie, di vendere la sua mercanzia sul bancone dell'edicola. Ma ormai, anche sui fatti più banali, è una gara a chi la spara più grossa. Solo che i lettori alla lunga si stufano. Come dimostrano i dati sulle vendite. Titolava ieri il Corriere della Sera: 'Vivremo un milione di anni in più grazie al vaccino anti-morbillo'. Nel testo quel che si capisce è che c'è una ricerca dell'università Bocconi (che si occupa d'economia) e della Fondazione Bruno Kessler (ente pubblico che si occupa di informatica, storia e sociologia) in cui si sono 'mescolati' dati demografici e poi 'grazie a modelli matematici' si è concluso che 'la vaccinazione anti-morbillo ha permesso agli italiani, come popolazione in generale, di guadagnare un milione di anni di vita'. Insomma il vaccino avrebbe salvato delle vite. Da lì al titolo, che lascia vagamente intravedere al lettore assonnato sotto l'ombrellone una specie di eternità, se non dell'individuo, almeno della specie, ci passa un certo disprezzo per il buon senso e per il lettore". 

"La salute fa sempre presa – prosegue l'articolo - A inizio agosto si leggevano titoli come: 'Caldo: rischio salute per 2/3 europei, entro 2100, boom decessi'. Il 'boom' dai 3 mila morti l'anno tra il 1981 e il 2010 ai 152 mila l'anno attesi per il periodo 2071-2100, sarebbe frutto di uno studio su dati relativi al periodo 1981-2010. Cioè si guarda alle catastrofi passate, si fa una proiezione sull'aumento della popolazione, si aggiunge un po' di surriscaldamento, et voilà: sarà boom di decessi. A inizio anno fu invece psicosi meningite. In Toscana il primo gennaio ci furono tre casi, meningococco C. La faccenda fu trattata media al solito e scattò la corsa al vaccino. Code negli ambulatori, sistema sanitario nazionale davvero in emergenza. Il ministero della Salute il 3 gennaio dovette pubblicare un comunicato: 'Al momento non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma'. La psicosi sanitaria ha del resto illustri precedenti. Tra il 2001 e il 2009 tre pandemie hanno colpito giornali e tg: la Bse, o 'mucca pazza', l'influenza aviaria e l'influenza suina. Per quest'ultima giova ricordare, insinuando nel lettore il morbo del sospetto che ci siano anche legami tra catastrofismo e interessi economici, che il governo Berlusconi fece una campagna di immunizzazione. Alla Novartis nel 2009 furono pagati 184 milioni per 10 milioni di vaccini. Presto però si capì che l'aviaria non differiva dagli altri virus influenzali e quindi meno di un milione di italiani si vaccinò. Ma i soldi alla Novartis andarono tutti. L'economia è un altro campo minato. 'Tra frodi e speculazioni è boom delle cripto valute', titolava ieri la redazione estiva del Sole 24 Ore. La massa di bitcoin, moneta virtuale, ha un valore di circa 45 miliardi di dollari: un ventesimo di Apple, un decimo di Amazon, e le frodi con la moneta digitale restano una faccenda trascurabile. L'11 agosto invece titolava: 'Borse, è boom dell'indice della paura'. Si tratta dell'indice della volatilità attesa sulla Borsa americana, era da mesi piatto, la crisi nord coreana l'ha, com'è normale, fatto salire. Un altro titolo di ieri è: 'Fisco, boom della rottamazione cartelle: atteso extra-gettito di 2 miliardi'. Ma è solo una previsione, ottimistica, dell'Agenzie delle Entrate. Negli ultimi 10 anni degli arretrati fiscali, 730 miliardi, si è riusciti a recuperare, condoni compresi, soltanto il 14%. Un colpo sicuro della titolazione è infine il 'boom' dei migranti. Anche se il fenomeno, indignazione per i costi umani a parte, andrebbe ridotto alle sue vere proporzioni. Le immigrazioni furono 534 mila nel 2008, l'anno record, nei primi sei mesi di quest'anno siamo a 85 mila".

Giampiero Valenza

lunedì 3 luglio 2017

Il caso Charlie Gard. Solo un twitter per l’“EU”tanasia d’Occidente !

Nel mio ultimo post ho scritto della "conversione" di Fräulein Merkel al matrimonio omosessuale inclusa l'adozione. Questo venerdì infatti il Parlamento tedesco ha approvato la parificazione tra matrimonio (che è solo eterosessuale) e 'unioni omosessuali', adozioni naturalmente comprese.

Un capriccio politico, quasi un peccato venale quello della Cancelliera se paragonato al verdetto norimberghiano di condanna a morte del piccolo Charlie Gard. Il bambino di appena un anno  di vita affetto da una rarissima malattia mitocondriale genetica e propter hoc doppiamente condannato. E dai giudici britannici e da quelli della sedicente 'Corte europea dei diritti umani'. e per fortuna che la Corte si chiama: dei diritti umani….  

Per Charlie i due organismi non hanno avuto pietas né dato nessuna chance. Anche se affetto da un malattia incurabile, Charlie aveva dimostrato una sopravvivenza insolitamente lunga. E quindi gli si poteva concedere almeno il tempo di cure straordinarie. Per poi, se futili, accompagnarlo palliativamente con amorevole dolcezza al sonno eterno da parte dei suoi genitori. Non certo strappandolo loro all'affetto.
Il finale è orrido. Per il suo stesso miglior interesse, best interest, Charlie doveva morire.  Strenuamente difeso dai suoi genitori e dai sociale pro-life, non certo dai media. Questi sì tardivi.    
Ah, povero Occidente. E da noi poi c'è chi loda il defunto Pannella e chi per Charlie ha prodotto solo un twitter. Un po' poco.

 

Antonello Cavallotto

mercoledì 28 giugno 2017

Adozioni gay. Ecco guerra lampo della Merkel


Ah potenza dell'amore coniugale. E' bastata una visita privata presso la casa di una famiglia di donne gay per convincere la cancelliera Angela Merkel a dare l'appoggio suo e del partito alla legalizzazione delle adozioni gay per i matrimoni omosessuali. 
Non che la notizia ci turbi più tanto, vista la degenerescenza di questa nostra Europa e civiltà (una volta chiamata cristiana). Ma il fatto che la Merkel sarebbe favorevole alle nozze ed adozioni gay sulla scia di una semplice visita casalinga, è veramente troppo per farla passare come "esperienza decisiva". 8 bambini 8 affidati dallo Jugendamt, il servizio sociale per i giovani, avrebbe illuminato Angela alla  conversione.

Eh diamine, se lo Jugen permette questo, chi sono io – si sarà chiesta la Cancelliera  per oppormi all'adozione gay ?  E cos' quando il Bundestag a settembre la legge sul "matrimonio per tutti" oltre ai voti favorevoli dei socialdemocratici di Schulz, dei verdi e dei liberali, ci sarà anche il CDU di Angela.

Tranne forse, l'ultima sacca di contrari della CSU bavaresi. Ben poca roba per le ultime barriere della famiglia.  

sabato 10 giugno 2017

“I cani come i bambini”, cattiva informazione sul Corriere della Sera

Di Enzo Pennetta

Sulla linea di una pretesa uguaglianza tra animali ed esseri umani che vede nel bioeticista Peter Singer il suo più noto esponente, il Corriere della Sera ha pubblicato il 6 giugno una notizia scientificamente infondata e dalle implicazioni antropologiche molto forti.
"Ma i cani possono essere gelosi?" un titolo in sé insignificante, una domanda che non avrebbe sfigurato in un talk show di bassa fascia nasconde il realtà un messaggio molto forte, come riportato nel sommario pubblicato in home page del quotidiano di via Solferino: "Possibile che provino emozioni come bambini"

Leggiamo nell'articolo:

"si è visto che i bambini dai sei mesi di vita manifestano gelosia, in presenza di qualcuno che può competere con loro nell'affetto e nelle cure. Questo ci fa ipotizzare che dunque emozioni complesse ci possano essere anche nelle altre specie e il cane è un modello perfetto per i nostri studi"

Solo ipotesi dunque non supportate da alcuna prova. Paragonare la mente del cane a quella del bambino (oltre i sei mesi di età) significa rendere quella del bambino fino ai sei mesi inferiore a quella di un animale, significa affermare cioè quella pretesa superiorità della vita animale su quella umana in certe fasi della vita giustificando così in modo parascientifico aborto ed eutanasia, proprio con gli stessi argomenti di Peter Singer.
Lo studio in questione viene condotto dalla prof. Emanuela Prato Previde, professoressa associata e docente di psicologia generale alla Università Statale di Milano e ha l'illuminante titolo di "canis sapiens" che trasmette proprio l'idea di una infondata e antiscientifica uguaglianza tra cane e Uomo.

(L'articolo del Corriere della Sera è consultabile al seguente link: http://27esimaora.corriere.it/amici-di-casa/17_giugno_02/amici-casa-gelosia-cani-47f53280-4744-11e7-b4db-9e2de60af523.shtml )





lunedì 22 maggio 2017

Marcia della Vita. Chi l'ha vista, chi l'ha scritta?


·Stampa

 Eppure c'erano migliaia di persone e il luogo e il tempo non potevano non interessare gli organi di stampa. Eppure, direte a vostra discolpa, cari colleghi e amici cronisti, che c'erano anche troppe cose che non potevate riportare: tipo per una stampa sanamente laica, la recita peregrinante di rosari, preghiere e litanie di fede.
Su di questi come costruire il "pezzo", mica siamo papalini. Ma giornalisti laici e politicamente corretti. Ci mancherebbe. Anzi Voi sostenitori e partecipanti della marcia, dovreste ringraziarci. Anche per la qualità dell'informazione data. Vi abbiamo citato  certi vostri personaggi, e gruppi e delegazioni estere, diciamocelo, troppo "omofobe" come l'Ungheria o la Polonia - per non scriver poi di certi di Santa Sede in odor di "dubia" - che era giusto far sapere al lettore, quello vero, quello senza pregiudizi e sanamente laico.
Non è una scusa. Ma, caro collega, la notizia del giorno, se vogliamo dircela tutta, era la marcia di Grillo. E scusa se è poco. Vuoi mettere i neo-francescani pentastellati con voi, 'non negoziabili'? E già. Vuoi mettere? Bene vedo che adesso ci capisci. In fondo anche tu avresti fatto lo stesso. La difesa della Vita oggi non fa vendere.
Antonello Cavallotto

Caro "titolista", non manipolare gli articoli

TPINEWS pubblica un articolo informativo intitolato: " Cos’è il nuovo gruppo parlamentare “Famiglia e Vita”, che vuole combattere contr...